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Hai un’idea imprenditoriale ma avresti bisogno di una guida?! L’Erasmus per Giovani Imprenditori è quello che fa per te! Grazie ad esso chi ha un’idea imprenditoriale può confrontarsi e lavorare a fianco di un imprenditore più esperto in un altro Paese dell’UE.

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare dell’Erasmus. Un semestre o due all’estero in Erasmus fa ormai parte di quelle esperienze da prendere seriamente in considerazione durante il percorso universitario.

Il programma Erasmus esiste dal 1987 e ha aiutato, forse più di ogni altra iniziativa comunitaria, a forgiare un sentimento di appartenenza e di cittadinanza europea, specialmente tra le giovani generazioni.
 
Dal 2009 la Commissione Europea ha rilanciato la scommessa, creando l’Erasmus per Giovani Imprenditori (EYE – Erasmus for Young Entrepreneurs). Si tratta di un programma di mobilità che permette a giovani con un’idea imprenditoriale e a startupper di confrontarsi e lavorare a fianco di un imprenditore più esperto in un altro Paese dell’UE.

La mobilità può durare da uno a massimo sei mesi ed è un arricchimento reciproco. L’aspirante imprenditore infatti rafforza le competenze di cui ha bisogno per sviluppare un’impresa e riceve consigli da chi è già a capo di un’azienda di successo. L’imprenditore ospitante dal canto suo riceve una “ventata  di aria fresca”, nuovi stimoli e nuovo entusiasmo, da cui possono poi scaturire opportunità di cooperazione, di business e di mercato in altri Paesi dell’Unione Europea.

Una formazione “sul campo” con un imprenditore esperto è probabilmente quanto di più utile e concreto possa servire a un potenziale startupper per trovare risposta a interrogativi e dubbi sulla conduzione di un’impresa.

Chi può partecipare?

Si può prendere parte all’Erasmus per Giovani Imprenditori in due modi: come aspirante imprenditore, con un’idea imprenditoriale concreta, basata su un business plan, oppure come imprenditore ospitante, se si è a capo o titolari di una piccola o media impresa all’interno dell’Unione Europea.
È necessaria la conoscenza della lingua inglese o della lingua del Paese di destinazione, mentre le attività imprenditoriali possono riguardare qualsiasi settore.

Come funziona?

Attraverso alcune organizzazioni intermediarie, come Camere di Commercio o incubatori, gli aspiranti imprenditori sono abbinati ad un imprenditore ospitante, per un progetto che può andare da un minimo un mese a massimo 6 mesi. Il contenuto dello scambio è concordato tra le parti con ampia flessibilità, in modo da venire incontro alle esigenze di entrambi gli imprenditori, sempre con il supporto delle organizzazioni intermediarie (qui l’elenco per l’Italia).

Com’è finanziato?

Il programma, così come il classico Erasmus Studio, offre una borsa agli aspiranti imprenditori che partono per lo scambio, al fine di coprire almeno in parte le spese connesse allo spostamento e al soggiorno all’estero.
L’ammontare del contributo mensile è prestabilito e dipende dal Paese di destinazione (qui la lista completa). Si va dai 560 € ai 1.100 € mensili, a seconda del costo della vita nel Paese di permanenza.

Come si fa a partecipare?

Visita il  sito ufficiale dell’iniziativa  con tutte le informazioni sulla procedura di partecipazione.

Alcuni numeri

L’ufficio organizzativo di EYE ha pubblicato un brochure (disponibile qui) con alcuni dati molto incoraggianti sul periodo 2009-2014:

  • Tra il 2009 e il 2014, sono state registrate 7.947 iscrizioni: 4.903 di aspiranti imprenditori, e 3.044 di imprenditori ospitanti;
  • A gennaio 2014, 212 aspiranti imprenditori erano impegnati in uno scambio all’estero con il proprio imprenditore- mentore;

L’Italia, insieme con la Spagna, il Regno Unito, la Germania, la Francia e l’Olanda è tra i Paesi più ambiti come destinazione della mobilità;

  • La durata media della permanenza all’estero è di 3 mesi e 2 settimane.
  • L’89% degli aspiranti imprenditori ha meno di 40 anni;
  • Il 74% degli imprenditori ospitanti ha meno di 50 anni;
  • L’87% dei giovani imprenditori è ancora in affari al termine dello scambio
  • Il 33% degli aspiranti imprenditori sono donne.