Visto 2577 volte

L'intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando tutti gli aspetti della vita quotidiana dei cittadini, delle imprese e degli Stati. L'applicazione di successo di ChatGPT, che consente di porre domande e ottenere risposte da un sistema di apprendimento automatico, ha reso l'IA un fenomeno noto al grande pubblico, ma ha anche sollevato questioni riguardanti la sua regolamentazione. 

Sin dalla sua nascita negli anni '50, considerata tradizionalmente l'epoca in cui Alan Turing pubblicò l'articolo "Computing Machinery and Intelligence", considerato il manifesto dell'IA, questa disciplina si è posta obiettivi ambiziosi e ha ottenuto risultati importanti, riuscendo a cambiare e rivoluzionare il modo di vivere e operare. Grazie all'intensa attività di ricerca svolta in vari ambiti applicativi, come la visione artificiale, la comprensione del linguaggio naturale, i sistemi di supporto alle decisioni e la robotica, i risultati dell'IA sono oggi evidenti. 

Possiamo osservare l'impiego di sistemi di supporto decisionale che consentono scelte più informate in diverse aree, assistenti digitali controllati vocalmente, sistemi di assistenza agli anziani, automobili con guida autonoma, droni automatizzati per la consegna dei pacchi, algoritmi di machine learning utilizzati nella medicina di precisione, applicazioni di sicurezza informatica e criptovalute, sistemi di rilevamento automatico delle frodi e processi di produzione automatizzati nelle fabbriche.

Dalle start-up alle grandi aziende, dalla pubblica amministrazione ai singoli consumatori, l'IA e il cloud computing stanno trasformando il tessuto imprenditoriale a una velocità senza precedenti, sebbene con ritmi diversi nelle diverse regioni del mondo. È difficile immaginare un settore della società che non sarà trasformato da queste nuove tecnologie nei prossimi anni. Un settore che subirà cambiamenti significativi è il mondo del lavoro a livello globale. Si prevede che entro il 2022 l'IA creerà 133 milioni di nuovi posti di lavoro, ma al contempo ne andranno persi 75 milioni. 

Tuttavia, il risultato netto sarà positivo se l'evoluzione sarà gestita in modo adeguato. Il World Economic Forum (WEF) ha evidenziato la necessità di una riorganizzazione del lavoro basata sui compiti anziché sui ruoli, assegnando task sia alle macchine che alle persone, in modo da bilanciare l'automazione con l'utilizzo delle capacità umane. È fondamentale trovare il giusto equilibrio per massimizzare i benefici dell'automazione senza compromettere le opportunità di lavoro. Le potenziali e reali applicazioni dell'IA hanno dato inizio a una vera e propria competizione internazionale, poiché l'IA rappresenta una fonte di opportunità economiche, digitali e sociali. Le opportunità economiche sono evidenti, considerando l'ampia gamma di ambiti di applicazione dell'IA. Le opportunità digitali riguardano la gestione di grandi quantità di dati e informazioni, permettendo di cogliere appieno la trasformazione digitale in corso. Le opportunità sociali riguardano l'impatto che l'IA può avere su vari aspetti della vita delle persone, dai grandi sistemi all'ambito quotidiano.

Attualmente, gli Stati Uniti sono il principale attore nell'ambito dell'IA, grazie agli investimenti e alla ricerca condotta da attori privati che si sono sviluppati nel corso dei decenni. Le cosiddette "big tech" rappresentano una parte fondamentale dell'ecosistema dell'IA negli Stati Uniti, ma non sono le uniche: start-up e istituti di ricerca contribuiscono allo sviluppo dell'IA nel paese

La Cina si posiziona al secondo posto, mentre l'Europa rimane frammentata e non raggiunge una massa critica significativa. Sebbene alcuni paesi europei abbiano adottato iniziative in campo AI, manca una strategia chiara di coordinamento e strutturazione dell'ecosistema a livello europeo.

Gli Stati Uniti hanno annunciato l'ambizione di preservare la loro leadership nell'IA, combinando obiettivi di mercato con la necessità di proteggere l'occupazione e promuovere la ricerca e lo sviluppo tramite finanziamenti pubblici. La Casa Bianca ha avviato il programma "AI Next del DARPA" con un investimento di due miliardi di dollari, finalizzato a superare le limitazioni attuali dei sistemi AI, come la dipendenza dai dati, la difficoltà di spiegare i processi decisionali e la capacità limitata di comprendere il contesto. Inoltre, gli Stati Uniti hanno varato la "American Artificial Intelligence Initiative", focalizzata su settori strategici come i trasporti, l'agricoltura e la meteorologia.

La Cina ha un approccio diverso rispetto agli Stati Uniti. Si basa su un modello di gestione diretta dello Stato, allineato con l'economia del paese. La Cina ha chiaramente dichiarato la sua ambizione di diventare leader mondiale dell'IA entro il 2030. Ha avviato piani come "Made in China 2025" per il settore manifatturiero, il piano "Internet +" per lo smart manufacturing e l'innovazione, il "Robot Industry Development Plan (2016-2020)" per promuovere la diffusione della robotica nell'industria e infine il "New Generation AI Development Plan" del 2017, che ha obiettivi precisi da raggiungere entro il 2025 per dominare il mercato entro il 2030. Questi piani sono ambiziosi e coprono sia le applicazioni civili che quelle militari.

L'Europa, d'altra parte, è ancora frammentata nel suo approccio all'IA. Mentre l'UE ha il secondo maggior numero di attori attivi nell'IA dopo gli Stati Uniti, le imprese europee faticano rispetto alle loro controparti americane nell'adozione dell'architettura big data e delle tecniche di machine learning avanzate, che sono alla base dell'IA. Attualmente, le imprese europee sono meno pervase dall'IA e si concentrano solo su un numero limitato di tecnologie e automazione, limitandosi ad alcune funzioni aziendali.

L'Europa ha l'opportunità di ottenere una posizione di leadership nella rivoluzione digitale grazie all'IA. Secondo una stima della Commissione europea, l'IA potrebbe incrementare l'attività economica dell'Europa di 2,7 a 3,6 miliardi di euro entro il 2030, a condizione che l'Europa migliori le risorse e le competenze e raggiunga il livello degli Stati Uniti. Le tecnologie digitali possono essere catalizzatori per lo sviluppo di nuove soluzioni alle sfide urgenti, come il cambiamento climatico, il trattamento delle malattie e il miglioramento della sicurezza pubblica.

L'UE si è dimostrata promotrice dell'innovazione nel passato, stabilendo standard globali per l'uso responsabile della tecnologia, ad esempio con il Regolamento Generale per la Protezione dei Dati. Nel contesto della quarta Rivoluzione Industriale, l'approccio umano-centrico all'IA, basato sui valori umani, sarà uno dei principali punti di forza dell'Europa. La Commissione europea ha definito principi etici e linee guida per lo sviluppo dell'IA. Oltre alle superpotenze come gli Stati Uniti e la Cina, paesi come il Giappone, la Corea del Sud, il Canada e l'India hanno adottato piani nazionali per l'IA. È cruciale coordinare gli sforzi tra gli Stati membri dell'UE nell'ambito del programma "Digitising European Industry". 

Dobbiamo gettare le basi di un'IA etica che guidi lo sviluppo tecnologico nel lungo termine. A livello globale, è complesso trovare un terreno comune per l'etica dell'IA, considerando gli approcci differenti dei paesi. Tuttavia, è fondamentale definire principi etici condivisi che siano effettivamente incorporati negli algoritmi. Solo così possiamo garantire che l'IA sia uno strumento a beneficio della collettività, amplificando le capacità umane e migliorando la società nel suo complesso.

Il futuro tecnologico richiede un'etica digitale, in cui gli algoritmi potenzino i processi decisionali e previsionali, supportando la creatività umana e consentendo decisioni più rapide con un minor margine di errore. Dobbiamo garantire che l'IA sia sviluppata con l'essere umano al centro, lavorando in sinergia con le macchine, ma mantenendo sempre il controllo sull'intelligenza umana. Questo implica un approccio umano-centrico nello sviluppo dell'innovazione digitale, in cui le tecnologie siano strumenti di supporto e non di sostituzione dell'essere umano.

In conclusione, la trasformazione digitale guidata dall'IA sta avvenendo a una velocità senza precedenti. È fondamentale porre le basi di un'IA etica, definendo una visione strategica a lungo termine e garantendo un dialogo internazionale. Solo attraverso un approccio responsabile e collaborativo, possiamo plasmare un futuro in cui l'IA migliora effettivamente la vita delle persone e affronta le sfide globali in modo efficace.