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La Fiat Cinquecento, successo internazionale dell’industria automobilistica italiana e simbolo del boom degli Anni Sessanta sfila oggi in una carrozzeria color cielo, guidata da un testimonial d’eccezione. Il riferimento è ad uno spot pubblicitario molto programmato in questi giorni in tv, il cui testimonial è Leonardo Di Caprio. Noto non soltanto per le sue doti attoriali, ma anche per il suo attivismo in favore dell’ambiente, Di Caprio ha accettato di promuovere l’automobile, nella sua versione elettrica. 

Ebbene, la produzione di vetture elettriche (furgoni compresi) costerà molto meno di quella delle auto tradizionali, a partire dal 2027. Tuttavia, regolamenti più rigorosi sulle emissioni potrebbero tardare il previsto primato di queste auto, nelle vendite, facendo slittare il relativo boom al prossimo decennio. Sono dati raccolti nel corso di una ricerca condotta da Bloomberg NEF. La previsione riguarda sia le berline che i SUV. Il quotidiano britannico The Guardian, che quest’anno compie 200 anni, riporta in sintesi i risultati della ricerca. 

A contribuire alla diffusione dei mezzi ad alimentazione ecocompatibile, non soltanto la netta diminuzione dei costi delle batterie elettriche, ma anche la diffusione di linee di produzione dedicate, nell’ambito delle principali case automobilistiche. Già nei prossimi sei anni, una vettura elettrica potrebbe essere, per il consumatore medio, molto più appetibile, dal punto di vista economico, di una alimentata a benzina o gasolio. Le automobili elettriche scalzerebbero le antenate anche senza incentivi da parte dello Stato. 

Attualmente una macchina del genere, di medie dimensioni, costa circa 30 mila euro, contro i 18 mila di una vettura a benzina. Nel 2026 si prevede che entrambe possano essere acquistate con meno di 20 mila euro. Il prezzo dell’elettrica scenderebbe ancora nel 2030, quando, secondo le stime, dovrebbe aggirarsi intorno ai 16 mila euro. Tali dati sarebbero giustificati soprattutto dai prezzi delle batterie, che saranno verosimilmente sempre più bassi, negli anni a venire. 

Del resto, come riportato dalle più note agenzie di stampa italiane ed estere, il 2020 ha fatto registrare un vero e proprio boom di vendite delle automobili ad alimentazione elettrica, nonostante il coronavirus e le difficoltà che la pandemia ha comportato per il settore. Secondo i dati dell’International Energy Agency, lo scorso anno sono stati immatricolati 3 milioni di veicoli green, in tutto il mondo. Un incremento del 41% rispetto al 2019, mentre il mercato automobilistico globale ha fatto segnare un -16%.

L’Europa e la Cina i mercati più attivi, rispetto al segmento delle vetture elettriche. E anche nei primi mesi del 2021 il successo dei mezzi a emissioni 0 sembra, a dispetto della crisi, inarrestabile. 

Si tratta indubbiamente di un’ottima notizia. Una conferma di quanto sia cresciuto l’interesse dei consumatori verso le auto ecocompatibili. I cittadini sono sempre più informati e più sensibili rispetto ai temi legati all’ambiente. Nonostante gli sforzi e i ripetuti lockdown, adottati da diversi Paesi nel mondo, i livelli di anidride carbonica sono cresciuti pericolosamente. Il momento è cruciale. Si dovrà riuscire ad invertire la rotta, se si vorranno raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e garantire un mondo migliore alle nuove generazioni. Le auto elettriche possono fare la loro parte.